Mai perso ore e ore al Liceo sopra la maledetta tavola periodica degli elementi, quella che dovevi imparare a memoria prima dell’interrogazione? Ebbene andando su http://searchengineland.com/seotable/ ne troviamo una praticamente identica, solo che – anziché metalli e sostanze varie presenti in natura – mostra i fattori di successo per un buon posizionamento organico. Insomma, una Tavola periodica SEO che ci introduce in maniera analitica ai vari elementi che concorrono al posizionamento, sia positivi sia negativi.
La Tavola Periodica SEO è stata progettata per enucleare i vari fattori che concorrono ad aumentare gli accessi ad un sito web attraverso la ricerca organica (Google, Bing etc.).
Ci sono tre aree principali della Tavola Periodica SEO: • Area dei fattori “interni” alla pagina Web > verde scuro • Area dei fattori esterni alla pagina > verde chiaro • Penalizzazioni > rosso
Come il simbolo dell’oro era Au e del ferro Fe, ogni fattore ha un suo simbolo di riconoscimento: una specie di gioco in ricordo dei nostri anni a scuola! Ogni fattore ha in altro a destra un numero, ad esempio +1, +2, +3, e questo indica ovviamente l’importanza del fattore (e ovviamente -1, -2, -3 dove il -3 è il peggiore!).
Naturalmente si tratta di una generalizzazione pedagogica sui fattori SEO più importanti, quindi i SEO esperti ci troveranno un sacco di difetti. Ciononostante vi è un’indubbia utilità: far capire che non si ottiene un buon posizionamento organico basandosi solo sui link o sui social, ci vuole una corretta armonizzazione di tutti i fattori!
Qui elenco brevemente i vari fattori, raccomandando però la lettura del testo in inglese originale su http://searchengineland.com/ (lettura peraltro arricchita da link e approfondimenti).
Prima colonna a sinistra: Contenuti.
Cq: quality / Contenuti di qualità Il contenuto è la cosa più importante. Stai producendo contenuti di qualità? Stai scrivendo testi originali? Che ragione hanno i lettori di soffermarsi sulla tua pagina web? Stai scrivendo qualcosa di unico, diverso, distintivo e differenziante? Nella tavola il fattore è +3, ma metterei +10, perché nulla si può fare nel SEO senza contenuti di qualità.
Cr: research / Trovare le giuste parole chiave Forse il più importante fattore SEO dopo la creazione di buoni contenuti è una buona ricerca di parole chiave. Bisogna però trovare le parole che la gente effettivamente cerca nel suo campo, e non pensare noi con la testa degli altri!
Cw: Words / uso delle parole chiave Le parole chiave rilevanti e pertinenti devono essere utilizzate nei testi. Ciò dev’essere naturale nel contesto dell’argomento che si sta trattando, senza forzature e senza scrivere in modo tale da sembrare finti. Se sembriamo finti, lo saremo anche per Google!
Ce: Engagement Se tutto quadra allora anche le metriche di analisi dovrebbero misurare una buona permanenza nel sito, un buon numero di pagine viste etc. utilizzate ad esempio analytics per vedere l’efficacia delle parole chiave e gli accessi al sito.
Cf: Fresh / Aggiornare il sito! Lo dice la parola stessa: utilizzate contenuti freschi! Non significa aggiornare di continuo il sito con inezie per farlo sembrare rinnovato. Questo è proprio il contrario di quello che si deve fare! Ma nella vostra materia dovete dire sempre l’ultima. Google intercetta i contenuti sui quali si stanno compiendo un numero elevato di ricerche e ne dà un punteggio (succede ad esempio se c’è un terremoto o altre calamità). Può capitare che sia il vostro sito a intercettare uno di questi contenuti, ovviamente se pertinenti con l’argomento del vostro sito (terremoto se siete sismologi ad esempio).
Seconda colonna: HTML
Ht: HTML Tag Title Qui entriamo più nello specifico. HTML è il codice utilizzato per creare pagine web e include precise istruzioni per il posizionamento sui motori di ricerca. L’istruzione più importante è il tag title altrimenti detto titolo del browser, ovvero in poche parole (70 caratteri) bisogna scrivere cosa connota la pagina web. In sostanza noi diciamo a Google che c’è in quella pagina e il titolo apparirà nei risultati di ricerca. Ovviamente utilizzeremo la parola chiave principale che connota la pagina e quelle secondarie che ne formano il contesto semantico più appropriato (e si spera quello che la gente cerca). Importante no?
Hd: Meta Description Tag E’ la descrizione che appare nei risultati di ricerca come descrizione sintetica del contenuto della pagina. Non aiuta in se e per sé ad avere un buon posizionamento, ma è importante scriverlo bene (è quindi un fattore di successo) perché se scritto in maniera accattivante l’utente può essere invogliato a cliccarci sopra.
Hh: Headers / Titoli e titoletti Titoli e sottotitoli (H1, H2 etc.) possono aiutare a delineare il contenuto di una pagina HTML. Per questo, se si usano titoli e sottotitoli è bene soffermarsi su quali parole (chiave) scegliere per questi titoli.
Hs: Structured Data In gergo si chiamano “rich snippets”. Sono contenuti aggiuntivi che i motori possono leggere, esempio tipico le stelle di gradimento di un ristorante, la lista di canzoni di un album. Google dà la possibilità di aggiungere questi contenuti, anche se non crediamo (io almeno) che possano influire sul ranking (cioè sul posizionamento della pagina).
Terza colonna: Architettura.
Ac: Crowl / Navigabilità del sito Insieme ai contenuti l’architettura, che significa la distribuzione dei contenuti nelle varie pagine del sito e conseguentemente la cosiddetta “alberatura” del sito medesimo, ha un’importanza oserei dire strategica. I motori di ricerca “scansionano” i siti spesso, anche quotidianamente, pertanto è fondamentale offrire loro siti “puliti”, con un flusso HTML fluido dall’home page all’ultimo livello, dando loro la “sitemap” (mappa) del sito medesimo.
Ad Duplicate / Duplicazione dei testi Affinché Google e gli altri motori di ricerca considerino originali e quindi autorevoli le nostre pagine, questa originalità va difesa nel tempo, ad esempio non copiando testi altrui e monitorando che altri non lo facciano, e/o controllando eventuali molteplici versioni del nostro sito.
AS Speed / Velocità del sito Google vuole rendere il web un luogo veloce ed ha dichiarato che i siti veloci ottengono un vantaggio in graduatoria sui siti più lenti. Anche noi se troviamo un sito lento tendiamo ad abbandonarlo, Google in fin dei conti cerca di emulare il comportamento umano.
Au: URL / Indirizzi web che contengono parole chiave E’ buona norma che ogni URL di pagina contenga in chiaro la parola chiave principale. E’ quel che comunemente si dice “Url parlante”. Non confondiamo però URL con domini. Se mi chiamo Mario e faccio pizza napoletana allora il mio sito sarà www.mario.it/pizzanapoletana piuttosto che www.pizzanapoletana.it (anche Google ha dichiarato che l’uso “furbo” delle parole chiave nei domini può essere penalizzato).
Am: Mobile
Ad oggi non basta più guardare alle performance del sito visto dal PC. Il ruolo del “mobile” è sempre più preponderante ed in alcuni continenti (ad esempio l’Africa) l’uso del mobile ha abbondantemente superato quello della postazione fissa. Quando facciamo un sito preoccupiamoci sia visibile da ogni tipo di devices, fisso o mobile.
Quarta colonna: Link
LQ: Link Quality I link che puntano al sito sono il fattore SEO “esterno” più importante. Google dà però molto maggior peso ai link di “qualità”, ovvero provenienti da siti autorevoli e con argomenti affini a quelli trattati dal sito al quale i link puntano.
Lt: Link / Parole usate nei link Le parole all’interno di un link – il testo del link o “anchor text” – sono visti dai motori di ricerca come il modo in cui un sito web sta descrivendo un altro. E’ come se qualcuno punta a una persona nella vita reale dicendo “libri” e dichiarando di essere un esperto su quest’argomento. Perciò è importante selezionare accuratamente le parole da usare nei link.
Ln: Numbers / numero di link Più che il numero di link contano il numero di siti che linkano sul nostro. Fanno più 10 link da 10 siti autorevoli che 1000 da un sito qualsiasi. Guardarsi dalle offerte di migliaia di link che girano sul web attraverso sistemi di blog spamming o simili.
Quinta colonna: Trust (fiducia)
Ta: Autorità La fiducia di un sito aiuta il posizionamento. Come potrebbe essere altrimenti? E’ meglio trovare nelle proprie ricerche una fonte autorevole piuttosto che un sito di scopiazzature. L’autorità del proprio sito è un obiettivo anche se nessuno sa esattamente come i motori calcolino questo fattore. Torniamo all’inizio: la base sono i contenuti di qualità.
Th: History / Storia Un sito “anziano” è più autorevole ma a certe condizioni. Coerenza e costanza nel tempo saranno premiate.
Ti: Identity / identità Dietro un contenuto originale ed autorevole, c’è una persona fisica originale ed autorevole che si esprime via web. Difendiamo la nostra identità reale e virtuale.
Quinta colonna: Social
Sr: Reputation Se i link sono stati in un certo senso una sorta di voto a favore dei siti, la condivisione social media rappresenta un modo nuovo per proseguire in questo comportamento. Interazione sociale e backlink sociali influenzano positivamente il ranking dei siti. Ma non è una scorciatoia! Anche qui ci vuole autenticità e correttezza per ottenere risultati a medio/lungo termine.
Ss: Shares La partecipazione a siti di condivisione sociale è fondamentale. Se non si dispone di un account Twitter, una pagina fan su Facebook, Google+ e linkedin limitate fortemente la diffusione di contenuti che puntano sul sito.
Ultima colonna: Personalizzazione
Pc: Country / Paese Una volta i risultati di ricerca erano uguali per tutti. Oggi non è più così (lo san bene quei SEO esperti che hanno PC in tutto il mondo). E’ molto semplice da capire che se sono in Italia avrò risultati diversi rispetto agli USA, ad esempio sulla parola di ricerca “calcio”. Riflettere sul territorio dove volete essere rilevanti.
Pl: Locality Come sopra, con l’aggiunta che la ricerca diventa sempre più prevalente su dispositivi mobili e la geo localizzazione diventa un modo primario di fornire risultati più pertinenti.
Ph: History / Storia personale Anche la storia personale, o comunque come ci presentiamo nella rete ad esempio attraverso i social media, e la storia dei nostri utenti possono influenzare i risultati di ricerca personalizzati.
Ps: Social Cosa fanno gli amici degli utenti di un sito web? E gli amici degli amici? Le reti sociali influenzano i risultati di ricerca personalizzati.
Ecco invece l’elenco sintetico delle cose da evitare come la peste!
Vt: Thin Contenuti superficiali e senza sostanza.
Va: Ads Troppi annunci sul sito e sulle pagine di atterraggio non si trova subito ciò che si cerca a causa dell’affollamento di annunci on Top (in gergo “top heavy”).
Vs: Keyword stuffing Ripetizione ossessiva di parole chiave per scalare il posizionamento di Google. Ormai l’algoritmo di Google è troppo raffinato per farsi fregare in questo modo. Penalty in vista!
Vh: Hidden / testo nascosto Ad esempio testo bianco su fondo bianco. Si faceva per dare ai motori cose diverse rispetto l’utente. E Google ti penalizza.
Vc: cloaking Pagine diverse appaiono agli utenti rispetto ai motori di ricerca. Tecnica più sofisticata rispetto al “testo nascosto” ma con più o meno le stesse finalità. Penalizzazione assicurata. Anzi, si rischia l’oscuramento totale.
Vp: paid Vendere e comprare link per salire nel posizionamento. Ovviamente va contro ogni considerazione di qualità.
Vl: Spam Sei hai un blog sai di cose sto parlando. Molti commenti sono generati in automatico nel tentativo di generare backlink. E’ una pratica da evitare.
Vd: Piracy / Pirateria Violazioni del diritto d’autore dei siti.