e-commerce ed ecologia

ecologia

A far da sfondo a tutti i cambiamenti che abbiamo vissuto nel corso della pandemia, compresa la forte accelerazione al digitale ed al commercio a distanza permane, e anzi cresce, l’attenzione al tema della sostenibilità delle nostre aziende e dei loro prodotti e che, ovviamente, non può non riguardare anche l’e-commerce.

All’interno del concetto di sostenibilità vi sono diversi aspetti, che vanno dal riciclo, ovvero il recupero e riutilizzo di materiali altrimenti dispersi nell’ambiente, alla diminuzione di produzione di CO2 oppure alla sua compensazione con Carbon credits, al mondo della produzione biologica e sostenibile, alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

La richiesta di prodotti che rispettino l’ambiente da parte di aziende che abbiamo a cuore la sostenibilità della propria produzione è senz’altro in crescita, soprattutto nelle nuove generazioni.

Questo fatto però è in contrasto con la crescita dell’e-commerce ed in particolare degli acquisti al dettaglio online da parte di consumatori finali. La richiesta di spedizioni sempre più rapide e l’aumento delle stesse in volume e frequenza sicuramente non giova all’ambiente… lo pensa un italiano su due.

Ecco che comincia a far capolino l’attenzione agli imballaggi: non eccessivi e riciclabili, oppure l’attenzione all’ultimo miglio di consegna, magari con mezzi ecologici come le auto elettriche o le biciclette a pedalata assistita.

Vi è senz’altro – da parte dei clienti online – molta aspettativa circa la possibilità che l’e-commerce mostri un volto “ecologico”. In realtà le aziende sono ancora in difficoltà con la logistica tradizionale, e la logistica “pulita” – se così vogliamo chiamarla – è ancora ai primi vagiti.

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’ONU da aggiungere entro il 2030 sono dietro l’angolo, e questo successo dell’e-commerce al dettaglio non aiuta a raggiungerli facilmente.

È veramente necessario un surplus di intelligenza ed organizzazione per definire nuovi paradigmi di servizio che contemperino l’esigenza della velocità con quella di limitare un traffico convulso. In questa direzione va senz’altro lo sviluppo dei punti fissi per il ritiro.

Volevo appuntare questo flash, perché il discorso della sostenibilità delle attività economiche è enorme e riguarda vari ambiti: climatologia, geologia, economia politica, inquinamento, ecologia per dirne alcune.

È un tema che mi interessa ma non voglio banalizzarlo riducendolo a “marchetta” da sovrapporre alle buone intenzioni di chi pensa che basti fare una buona pubblicità a favore dell’ambiente per essere “ecologico”.

Tornerò su questo tema senz’altro, ma voglio prima studiarlo meglio.